30.9.05

Legato all'albero della sua barca!

Solo così, e tappando le orecchie del suo equipaggio, Ulisse riuscì a navigare resistendo al canto delle Sirene.
E ancora oggi i navigatori che solcano queste acque subiscono le tentazioni ammaliatrici della Penisola Sorrentina, della Costriera Amalfitana e dell'isola di Capri, attrezzate per soddisfare tutte le esigenze degli appassionati del mare.
In un tempo lontano il cuore del Mediterraneo era ancora sulle isole, prima che sulle terre; i naviganti che correvano il mare, donde erano nati, ben conoscevano il fascino di alcune isole incantatrici.
Ci sono isole che, a vederle, sembrano navigare e affondare, altre che paiono ancorate nel mare.
All'inventario è da aggiungere il caso di quelle che sembrano essere appena emerse d'incanto dall'oscurità dei flutti in un'aureola di luce. Con tale aspetto, sempre in atto di nascere, sembrano rinnovare la presenza di un'altra storia marina persa tra le onde del mito, vissuta da uomini come Ulisse, aperti ad ogni esperienza.
Tale è l'isola di Capri, tali sono le isole delle Sirene (Li Galli) che si distaccano appena dalla punta della Campanella, montuosa e felice dei suoi orti, quasi allo sbocco delle "bocche piccole" di Capri e che prospettano di là verso la Costiera d'Amalfi.

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