3.10.05

Le ville marittime

Dalla fine della repubblica ma soprattutto nel I secolo dell’Impero, tutto il golfo di Napoli fu scelto dall’aristocrazia romana come luogo ideale per costruire lussuose ville.
Il clima temperato, la bellezza del paesaggio e della veduta, la fertilità della terra ed il mare, pescoso e facile via di collegamento, favorirono l’addensarsi di costruzioni lungo tutta la costa.
Anche in penisola sorrentina, da Vico Equense a Punta della Campanella e a Crapolla i numerosi ruderi che si intravedono sul costone roccioso e sulla spiaggia attestano la presenza di numerose ville marittime quasi senza soluzione di continuità.
L’articolazione degli spazi e la struttura di queste dimore lussuose rappresenta un unicum nell’architettura romana.
Infatti, si percepisce dallo studio della disposizione degli ambienti, per lo più senza uno schema rigido, che tutto era in funzione dell’adattamento degli spazi alla fruizione del paesaggio.
Le ville più famose come quella di Agrippa Postumo a Sorrento, oltre alla domus vera e propria, avevano grandiosi ninfei sulla spiaggia, con le pareti decorate di cruma di lava e pasta vitrea con un articolato gioco di cascate e zampilli.
Per l’allestimento del museo sono state scelte le ville marittime più prestigiose come quella di Sorrento, del Capo di Massa ed in ultimo quella di recentissima scoperta di Marina della Lobra di Massa Lubrense.

Le ville marittime

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